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Comprendere per agire: tre incontri per leggere il presente

Viviamo in un tempo in cui le emozioni sembrano esplodere e la rabbia trova spazio più facilmente del dialogo. Le nostre città, le nostre scuole, i nostri spazi di vita quotidiana sono attraversati da tensioni, polarizzazioni, parole che dividono. Non è solo il mondo là fuori, quello delle guerre o delle crisi globali: è anche il mondo vicino, quello che abitiamo ogni giorno. Da queste considerazioni nasce un ciclo di incontri organizzato da Acmos all’interno del progetto Z-reticoli dell’Informagiovani di Torino, per approfondire, conoscere e comprendere ciò che accade attorno a noi.

L’idea nasce dalla convinzione che la partecipazione passi prima di tutto dalla conoscenza e dalla riflessione critica. Troppo spesso si reagisce d’impulso, si prendono posizioni per necessità di identità, ma senza riuscire davvero a comprendere la complessità della società in cui viviamo. Con tre incontri – aperti a tuttɜ e pensati in particolare per giovani e studentɜ – vogliamo offrire momenti di confronto autentico su alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo: le periferie, il dissenso e la nonviolenza.

Il percorso si apre il 18 novembre alle ore 15 con l’incontro “Oltre le etichette: giovani e periferie tra cultura e pregiudizio”, in dialogo con Esperance Hakuzwimana, scrittrice, e Ayoub Moussaid, fondatore di InMenteItaca. Un’occasione per guardare alle periferie non solo come luoghi di marginalità, ma come spazi di creatività, cultura e riscatto, e per interrogarsi sui pregiudizi che ancora ne condizionano la narrazione.

Il 2 dicembre, sempre alle ore 15, si prosegue con “Giovani e diritto al dissenso oggi, che vedrà in dialogo Valentina Sandroni, avvocata e referente di Libera Piemonte, e Nicola Rossiello del SILP CGIL. Un dialogo per capire quanto il diritto al dissenso sia davvero tutelato nella nostra società e come si possa costruire un equilibrio tra libertà di manifestare e necessità di sicurezza. Un tema delicato e attuale, in un momento in cui le risposte repressive sembrano diventare più frequenti e in cui serve tornare a parlare di partecipazione e responsabilità.

Il ciclo si chiude il 16 dicembre alle ore 15 con “La nonviolenza oggi: strategia, idee e metodi”, insieme a Enzo Ferrara del Centro Studi Sereno Regis e un volontario di Operazione Colomba. Un incontro per riscoprire la nonviolenza non come semplice assenza di conflitto, ma come scelta quotidiana, come metodo di azione e di cambiamento sociale, capace di costruire alternative reali alla cultura della paura e dell’odio.

Tre incontri, tre prospettive, un’unica direzione: quella di una cittadinanza consapevole, capace di interrogarsi, di ascoltare e di scegliere da che parte stare. Perché comprendere è già un primo passo verso il cambiamento.

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22 novembre 2025: Un fiore per Vito. Per una scuola sicura, giusta, viva

22 novembre 2025: Un fiore per Vito. Per una scuola sicura, giusta, viva

X Giornata nazionale per la sicurezza scolastica

 

Il 22 novembre 2025, in occasione della X Giornata nazionale per la sicurezza scolastica, ci ritroveremo uniti nel ricordo di Vito Scafidi, studente del liceo Darwin di Rivoli, vittima nel 2008 del crollo del controsoffitto della sua aula.
Un evento che, ancora oggi, interroga le coscienze e richiama l’urgenza di azioni concrete per garantire la sicurezza degli spazi educativi e formativi, intesa anche come corresponsabilità collettiva e culturale.
Da anni, ACMOSBenvenuti in Italia e Libera Piemonte, insieme alla famiglia di Vito e attraverso il Fondo Vito Scafidi, denunciano la sottovalutazione di un problema strutturale: la mancanza di attenzione e investimenti per la scuola pubblica.
Alcuni traguardi sono stati raggiunti — come l’istituzione della Giornata nazionale o la possibilità di destinare l’8 per mille all’edilizia scolastica — ma non sono sufficienti.

 

Per questo, anche quest’anno, a Torino, ci mobilitiamo per sostenere una visione della sicurezza fondata sull’educazione pubblica, sull’equità, sul diritto ad apprendere in ambienti sani e sicuri.

Lunedì 17 novembre, ore 10.00, Liceo Darwin di Rivoli

Incontro pubblico con istituzioni, studenti e società civile, per rilanciare l’urgenza di un piano nazionale per una scuola pubblica sicura, accessibile e inclusiva

Sabato 22 novembre, ore 15.00, Giardini Vito Scafidi

Commemorazione in ricordo di Vito Scafidi, attività laboratoriali e ludiche per famiglie, bambini e bambine, per costruire insieme una cultura della sicurezza come condizione di benessere collettivo, non solo fisica ma anche sociale, educativa e culturale

 

L’evento del 22 novembre è inserito nell’ambito del progetto “Goal in rete” con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117

 

 

Sicurezza scolastica: a che punto siamo oggi?

Il Rapporto dell’ “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva, e il Rapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente, restituiscono un quadro allarmante: 71 crolli nell’anno scolastico 2024/2025, in aumento rispetto all’anno precedente; 78.365 infortuni tra studenti nel 2024, con una crescita di oltre 7.000 casi rispetto all’anno precedente (dati INAIL); la metà degli edifici scolastici ha più di 60 anni e il 49% è stato costruito prima del 1976, anno dell’introduzione della normativa antisismica; su 60.030 sedi, ben 27.744 (46%) si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità, ma solo il 4% ha subito interventi di adeguamento; ben 1 scuola su 5 non ha redatto o comunicato il DVR e il piano di evacuazione.

Inoltre secondo l’ONA (2021)2.292 edifici scolastici hanno ancora la presenza di amianto, esponendo circa 356.900 studenti e 50.000 lavoratori. Il rischio non riguarda solo le coperture esterne, ma anche impianti, pavimenti e materiali interni. Gravi anche le mancanze di agibilità (59%), prevenzione incendi (58%) e collaudi statici (42%). Per quanto riguarda l’accessibilità il Rapporto Istat 2023–2024 evidenzia che solo il 41% delle scuole è accessibile a studenti con disabilità motoria.

A questo si sommano i rischi ambientali e gli effetti della crisi climatica: ad oggi mancano dati aggregati specifici per le scuole, ma il quadro territoriale nazionale è preoccupante. Solo il 16% degli edifici ha beneficiato di interventi di efficientamento energetico. Circa il 66,6% degli edifici scolastici rientra nelle classi energetiche E, F, G. Le energie rinnovabili coprono appena il 21% degli edifici.

 

Priorità rovesciate: meno scuola, più armi. Quale sicurezza in Italia?

Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione delle risorse pubbliche. Mentre l’investimento nell’istruzione resta basso e cronicamente insufficiente, cresce in modo significativo la spesa militare e per nuovi armamenti, giustificata da una narrazione securitaria che anche nel campo della cultura e dell’educazione antepone il controllo repressivo alla prevenzione, la forza alla cura.

Qualche dato significativo? L’Italia investe solo il 3,9% del PIL in istruzione, circa 76 miliardi (media OCSE: 4,7%); solo il 7,3% della spesa pubblica è destinato alla scuola (media UE: 9,6%); la spesa per studente in rapporto al Pil pro capite è calata dal 23% nel 2000 a meno del 20% nel 2023.

(fonti: OCSE;  “Investing in Education 2025” della Commissione europea)

Le spese militari sono in progressivo e significativo aumento: oltre 31 miliardi previsti per il 2025 (+7,24% rispetto al 2024) e, di questi, 13 miliardi sono destinati a nuovi sistemi d’arma (+77% in 5 anni). In alcune elaborazioni estese, considerando voci aggiuntive esterne al bilancio tradizionale del Ministero della Difesa, questa cifra complessiva può salire a 32.023 miliardi, con un incremento “ampio” stimato in +3,5 miliardi (pari a +12,4 %) rispetto al 2024.

(fonti: Bilancio del Ministero della Difesa; Osservatorio Milex)

 

22 novembre: un impegno vivo, non solo un ricordo

I numeri parlano chiaro: la scuola non è considerata un’infrastruttura strategica. Si rafforza invece una visione della sicurezza, anche nel campo dell’educazione, legata al controllo e alla forza, anziché alla prevenzione, all’inclusione e alla giustizia sociale. Crediamo invece che la vera sicurezza di un Paese si costruisca con cura, formazione, spazi dignitosi e accessibili, con investimenti adeguati e strutturali, con il coinvolgimento e la corresponsabilità di tutti i soggetti della scuola e in particolare di studenti e studentesse. Chiediamo per questo che si investano più fondi strutturali, oltre il PNRR, secondo le indicazioni dell’Osservatorio Nazionale dell’Edilizia Scolastica; che ci sia un aggiornamento costante dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, includendo asili nido e università; che venga riconvocato l’Osservatorio nazionale, attualmente inattivo. In memoria di Vito Scafidi, questa giornata diventa occasione di mobilitazione collettiva.

 

 

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Campo Coinvolgi.net a Roma dal 4 al 6 ottobre 2025

Il 4, 5 e 6 ottobre 2025, a Roma, si è svolto il campo di volontariato del progetto Coinvolgi.net, nell’ambito del quale si sono tenuti incontri e laboratori per affrontare il vasto tema della decolonizzazione dell’associazionismo, della cooperazione internazionale e dei territori dell’America Latina, avendo come focus quelli del Guatemala.

due volontariɜ di Acmos e delle altre realtà aderenti al progetto hanno avuto modo di fare nuove esperienze e partecipare a laboratori e formazioni tenuti da volontariɜ dell’associazione romana Sulla Strada, che ormai da 25 anni milita nella cooperazione internazionale proponendo progetti educativi e di cooperazione internazionale nei territori Guatemalesi.

La plenaria iniziale, tenuta sia da vari ospiti interni all’associazione che da volontariɜ e lavoratorɜ Guatemaltesi, ha introdotto il tema della decolonizzazione dell’America Latina, attraversandone le cause sociali e le possibilità e alternative proposte dall’associazione insieme alla comunità Guatemalese.

Finita il momento di formazione, dopo i saluti iniziali, il gruppo di volontariɜ ha partecipato alla manifestazione contro il genocidio del popolo palestinese.

Durante il secondo giorno lɜ volontariɜ hanno avuto modo di partecipare a laboratori sul teatro dell’oppresso di Augusto Boal, e nel pomeriggio hanno prestato servizio nell’allestimento dell’evento per venticinquennale dell’associazione, presso la Casa Internazionale delle donne, aiutando a preparare i banchetti espositivi dei prodotti Guatemalesi. Finite le preparazioni abbiamo partecipato ai laboratori organizzati e visitato la mostra fotografica del progetto.

L’ultimo giorno, prima dei saluti finali, abbiamo avuto modo di confrontarci con Lorenzo Busi, direttore d’albergo di Romehello, ostello ospitante di tutto il gruppo dellɜ volontariɜ. Insieme abbiamo conosciuto questa realtà no profit che da anni a questa parte è in collaborazione con Sulla strada e si impegna nel proporre un tipo di business attento a sostenere politiche inclusive, di attenzione ai consumi ed etiche.

Questa esperienza ci è servita molto per mettere in discussione il nostro sguardo verso l’attivismo in contesti internazionali, e ha rappresentato un’opportunità per confrontarci anche con le altre realtà su quali siano le posture più utili e giuste per decolonizzare davvero il nostro impegno anche in Italia e sui nostri territori di azione.

Pietro Zerilli

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3 ottobre 2025 – Un fiore sul ponte per le Vittime dell’Immigrazione

Un fiore sul ponte delle Vittime dell’Immigrazione: la memoria di ieri e la mobilitazione di oggi.

Nel dodicesimo anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013, in cui al largo di Lampedusa persero la vita almeno 368 persone, Torino torna a commemorare le vittime dell’immigrazione sul ponte a loro dedicato.

 

Quest’anno, tuttavia, il momento commemorativo sarà volutamente sobrio e ridotto a un gesto simbolico: una semplice deposizione di fiori. Una scelta condivisa da chi promuove l’iniziativa, per dare priorità alla partecipazione allo sciopero generale del 3 ottobre, indetto da USB e CGIL, e alle mobilitazioni cittadine in solidarietà con la popolazione palestinese di Gaza e con la Global Sumud Flotilla, attaccata mentre cercava di portare aiuti umanitari.

Non vogliamo separare le morti del Mediterraneo da quelle di Gaza. Oggi, a distanza di dodici anni dal naufragio di Lampedusa si continua a morire in mare, lungo le rotte migratorie, e anche sulla terraferma, in luoghi come Gaza, da cui non è più possibile fuggire. È lo stesso sistema a rendere queste morti invisibili e accettabili.

Assistiamo con sgomento alla sistematica violazione delle convenzioni e delle norme internazionali poste a fondamento della pace, della dignità umana e del diritto internazionale. Le gravi azioni condotte da Israele, che colpiscono la popolazione civile palestinese e ostacolano gli sforzi umanitari, avvengono nella più totale impunità, nel silenzio – o nella complice ambiguità – della comunità internazionale.

 

In particolare, la recente interdizione della Global Sumud Flotilla, attaccata in acque internazionali nonostante il suo dichiarato intento umanitario, rappresenta un atto gravissimo che viola apertamente le Convenzioni di Ginevra e la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, che garantiscono il libero passaggio degli aiuti e la protezione delle navi civili.

In questo scenario, la narrazione istituzionale italiana, che continua a richiamarsi a presunti “canali umanitari già esistenti”, risulta non solo inadeguata ma anche offensiva. La Costituzione italiana, all’articolo 11, afferma con chiarezza che “l’Italia ripudia la guerra”. Eppure, il nostro Paese continua a essere tra i principali esportatori di armi verso Israele.

Le recenti conclusioni della Commissione d’inchiesta dell’ONU, secondo cui Israele avrebbe attuato atti che rientrano nella definizione di genocidio, infliggendo al popolo palestinese condizioni di vita finalizzate alla sua distruzione, non possono essere ignorate.

 

Di fronte a tutto ciò, riteniamo doveroso esprimere la nostra ferma opposizione. Non possiamo accettare che il diritto venga sostituito dalla forza, né che la difesa della vita e della dignità umana sia oggetto di criminalizzazione.

Scioperiamo perché non vogliamo essere complici. Perché crediamo che il silenzio, oggi, equivalga a complicità. E perché la memoria del 3 ottobre ci impone di difendere la vita, la libertà e la dignità di tutte le persone, ovunque si trovino.

L’appuntamento simbolico sul Ponte delle Vittime dell’Immigrazione resta dunque un momento importante di raccoglimento, per lasciare spazio alla mobilitazione cittadina. Un gesto essenziale, ma necessario, per tenere insieme memoria e responsabilità.

Per non dimenticare. Per restare umani. 

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Follow the money – Campagna per la cittadinanza 2025/2026

I soldi che ho sono la mia libertà, ma quelli che inseguo la mia schiavitù.”
Emis Killa (“Moneylove” ft. Massimo Pericolo)

 

Seguire il denaro” era il consiglio dell’informatore nel film “Tutti gli uomini del presidente”; è il fondamento del metodo investigativo di Falcone per la ricerca della verità nella lotta a mafie e corruzione, divenuto esemplare in tutto il mondo; ed è anche quello che ha fatto Francesca Albanese con il suo report “From economy of occupation to economy of genocide” a proposito del genocidio palestinese.

 

Conoscere i soldi, quanti sono, nelle mani di chi, come si manifestano, si muovono e si moltiplicano: è di certo un buon modo per capire la nostra realtà. La finanza ha consentito e condizionato lo sviluppo dell’uomo, anche in positivo, perché ha consentito alle persone di interagire oltre alla sfera limitata delle relazioni personali, familiari, tribali. Ma è l’accumulo di denaro, oggi al centro del nostro sistema capitalista globale, che determina tanto della società, della cultura, delle relazioni tra gli esseri umani e delle loro vite.

 

Ma il capitalismo non è solo un sistema economico: è a tutti gli effetti una ideologia, che fa corrispondere alla ricchezza personale concetti come benessere, felicità, successo, merito, mentre associa alla povertà la colpa, l’incapacità, il fallimento, la vergogna, l’insicurezza. Non è un’ideologia a cui si può liberamente aderire, ma una gabbia ben costruita, una logica dalla quale a nessuno è concesso di sfuggire totalmente. Già la condizione economica di partenza di ogni persona determina gran parte della propria vita e delle possibilità di scelta. Miliardi di persone poi ogni giorno si svegliano e vivono di fatto seguendo i soldi: il tempo della vita delle persone si può misurare in soldi guadagnati, risparmiati o spesi. E soprattutto vivono in-seguendo i soldi, che si sono trasformati da mezzo a fine: sono disposte a fare di tutto pur di poterne guadagnare e spendere sempre di più, o almeno apparire come se fossero nelle condizioni di farlo.

 

Cosa succede però a inseguire solo i soldi e la crescita economica senza limiti? Le conseguenze economiche e sociali sono tante. E i soldi fanno davvero la felicità? Domanda da un milione di dollari, a proposito…

 

Come facciamo i conti con le disuguaglianze economiche e con le conseguenze sociali e ambientali di questo sistema fondato sull’accumulo di soldi? In che senso questo sistema è insostenibile e tossico? Come può funzionare una democrazia se il potere sta nelle mani di chi possiede capitali?  Dalle migrazioni, alle guerre, dalla crisi climatica, alle mafie alla microcriminalità, dalle vecchie e nuove dipendenze, molto ha a che fare con i soldi e con la volontà di chi li detiene.

 

E se dalla finanza non si può né si deve sfuggire, come si può agire per disinnescare questa logica frustrante, attraverso quali pratiche, quali esperienze? E quali sono le proposte politiche su cui impegnarsi per regolare l’uso, l’accumulo, e la distribuzione del denaro, in modo equo e giusto?

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22 settembre – contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza

Ieri, a Torino come in tutta Italia, migliaia di persone hanno scelto di scioperare e manifestare contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza e contro l’espansione coloniale che continua a strappare vita e futuro al popolo palestinese. Abbiamo partecipato allo sciopero nazionale indetto dall’USB – Unione Sindacale Di Base, per sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flottilia, e abbiamo chiesto con forza che il governo italiano e l’Unione Europea interrompano rapporti istituzionali ed economici con Israele.
La voce e il sentimento sincero di solidarietà e denuncia espressa dalla grande maggioranza delle migliaia persone presenti è stata stravolta e strumentalizzata, rappresentata come violenta e criminale da parte dei media e della politica nazionale.
Per noi la violenza criminale è la cancellazione di un popolo inerme e della sua terra in nome di una presunta lotta al terrorismo. La violenza criminale è anche il silenzio e la disinformazione del mondo di fronte a un genocidio, e anche del governo italiano, che sceglie di dare priorità ad accordi politici ed economici anziché fare tutto ciò che sarebbe in suo potere per schierarsi e fermare il genocidio.
Quella che è stata tra le più partecipate mobilitazioni nazionali degli ultimi vent’anni, uno sciopero non per i propri diritti ma per la solidarietà con altri esseri umani, non può essere archiviata come cronaca di disordine pubblico.
Noi eravamo e continueremo a essere presenti e manifestare perché anche le nostre istituzioni facciano la loro parte.
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Ad Olbia con Coinvolgi.net per confrontarci sul benessere e sulle vulnerabilità

Il campo di volontariato organizzato dalla rete Coinvolgi.net, che si è svolto il 4,5 e 6 luglio a Olbia, ha offerto un’opportunità di crescita e riflessione sulle diverse realtà locali che operano per il benessere delle famiglie e delle persone vulnerabili e per costruire consapevolezza fra lɜ giovani del territorio.

 

Il gruppo di volontarɜ  ha conosciuto l’associazioneLibere Energie, che da anni svolge un lavoro di supporto alle famiglie e alle persone senza fissa dimora del territorio con la distribuzione di pacchi alimentari. Il sabato pomeriggio è stato dedicato proprio alla preparazione e alla distribuzione porta a porta dei pacchi alimentari.

E’ stata significativa la visita alla comunità diocesana La Porziuncola, a Tempio Ampurias, e la conoscenza delle persone che vi operano: ragazzɜ, adultɜ, famiglie intere che dedicano il loro tempo libero all’accoglienza di chi ha bisogno in un luogo che si propone come riferimento per il territorio. Abbiamo conosciuto le storie di ragazzɜ uscitɜ da percorsi di tossicodipendenza e spaccio, di famiglie che trovano qui un luogo sicuro di appoggio quando in difficoltà. Tutte queste persone unite da un denominatore comune: nelle proprie difficoltà, trovare il coraggio di aprirsi e mettersi a disposizione dellɜ altrɜ, con impegno e volontariato.

Qui abbiamo conosciuto anche Maria Grazia Demontis, attivista del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica, testimone delle difficoltà di un territorio che vuole mantenere forte e rigoglioso il proprio rapporto con la natura.

Tutti e tre i giorni sono stati accompagnati poi da attività di conoscenza e rielaborazione delle esperienze svoltesi con la modalità del teatro dell’oppresso, lo strumento teatrale di Augusto Boal.

 

E’ stato un weekend intenso e variegato, dove tante forme profondamente diverse di impegno e volontariato sono entrate in contatto tra loro per confrontarsi e conoscersi, capire come creare sinergia per rispondere ai bisogni dei propri territori.
A metà del percorso di Coinvolgi.net, il bisogno e la volontà di continuare a conoscere e stringere rapporti con altre realtà sono ancora molto forti, con l’obiettivo di continuare ad espandere questa rete e renderla più salda

 

Roberto Abagnale

 

 

 

Avviso n.2/2023

Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e s.m.i.

 

 

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Libera l’impegno, una comunità in crescita

L’idea del progetto è di rafforzare gli strumenti della partecipazione e dell’inclusione giovanile, in particolare di quelli che vivono in condizioni di marginalità, partendo dall’impegno concreto per i beni comuni, in particolare i beni confiscati alle mafie, e per la comunità in cui si vive.

 

Il progetto vedrà il coinvolgimento di giovani – in particolare in situazioni di vulnerabilità sociale- nei campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie. Terminati i campi, si innescheranno le basi per un percorso di riattivazione sociale in cui i giovani diventeranno protagonisti della creazione di veri e propri incubatori di relazioni sui territori, attraverso pratiche di cittadinanza attiva, azioni di prossimità, momenti di confronto, approfondimento e azione nelle città di provenienza. Un viaggio di conoscenza e attivazione che consente di rompere gli stereotipi e di valorizzare le positività di territori spesso inesplorati o raccontati solo dalla cronaca di fatti criminali.

 

Il progetto offrirà la possibilità di far conoscere ai destinatari realtà “altre”, e opportunità di pratica della cittadinanza attiva. I destinatari saranno protagonisti della realizzazione di un percorso di animazione territoriale che, attraverso metodologie innovative (monitoraggio civico, braistorming, role playing, etc), consentirà di trasferire le conoscenze acquisite alle comunità di appartenenza, progettare nuove forme di welfare, mettere in moto un processo di crescita sociale, civile ed economica.
Inoltre, il progetto prevede, attraverso la condivisione delle best practies oggi esistenti, nonché alcune sperimentazioni sul campo, l’utilizzo di un modello d’intervento per il contrasto alle marginalità in grado di integrare azioni e servizi differenti, in una logica di presa in carico complessiva delle persone/nuclei familiari che vivono una condizione di disagio e marginalità.
 


Il progetto sarà realizzato in partenariato con:

  • Fondazione Gruppo Abele ONLUS;
  • Terra! APS
  • Acmos APS
  • Agesci APS
  • Volontari di Strada Odv
  • Sparwasser APS
  • Nonna Roma Odv
  • Nadir APS
  • Mamme a Scuola APS
  • Le Discipline APS
  • Arci Scuotivento APS

 

“Libera l’impegno, una comunità in crescita” – progetto realizzato con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concesso per l’anno 2024 ai sensi dell’art. 72, primo comma, del D.Lgs n. 117 del 2017 s.m.i.  – Avviso 2/2024

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Pelle bianca, maschere nere – BOVES 2025

“Le nostre anime belle sono razziste. Anche noi gente d’Europa, ci si decolonizza: ciò vuol dire che si estirpa, con un’operazione sanguinosa, il colono che è in ognuno di noi. Guardiamoci, se ne abbiamo il coraggio, e vediamo quel che avviene di noi. 

Occorre affrontare questo spettacolo inaspettato: lo streap-tease del nostro umanesimo. Eccolo qui, tutto nudo, non bello. Non era che un’ideologia bugiarda, la squisita giustificazione del saccheggio.

Bella figura, i non violenti: né vittime né carnefici! Andiamo! Se non siete vittime, quando il governo che avete plebiscitato, quando l’esercito in cui i vostri fratelli più giovani han prestato servizio e, senza esitazione né rimorso, si sono accinti ad un genocidio, siete indubbiamente carnefici. […] Mi fermo qui, finirete il lavoro voi senza fatica; basta guardare in faccia, per la prima e ultima volta, le vostre aristocratiche virtù: esse stanno crepando.”

J.P. Sartre, prefazione de I dannati della terra, F. Fanon, 1961

 

 

Non è invecchiata per niente la provocazione di Sartre che apriva il libro di denuncia di F. Fanon sul colonialismo europeo. Sono invecchiate e affaticate però le speranze di liberazione dei popoli oppressi, sottomessi, costretti alla fuga, massacrati in ogni parte del mondo, e lo è il pensiero di chi allora e in tutti questi anni in Europa ha provato a fare quell’operazione sanguinosa di smascherarsi, di estirpare il colono che è in ognuno di noi.

 

Qualcunə ha provato a far andare la storia in modo diverso, a costruire pace e solidarietà tra i popoli ed è bene riconoscere gli sforzi fatti e i risultati raggiunti, tutti i conflitti che si sono evitati, le persone che non sono morte, le vite che sono migliorate. Purtroppo però non è un processo di miglioramento progressivo e lineare, né tantomeno che va avanti da sé. Si assiste oggi a un grande ritorno di pensieri razzisti e xenofobi, di suprematismo bianco, che legittima forme di esclusione, segregazione, discriminazione e violenza nei confronti dello straniero e del diverso, senza vergogna nè censura. Queste posizioni sono espresse e agite da cittadinɜ comuni, ma anche di figure di spicco del mondo dell’intrattenimento, dell’informazione e della politica, fino a essere normalizzate e istituzionalizzate.

 

Serve allora uno sforzo in più da parte di chi crede nella pari dignità di ogni persona, di chi vuole che i principi del diritto, sanciti in tanti dei testi fondanti la Repubblica Italiana, l’Unione Europea, l’ONU, non siano solo auspicio ma diventino realtà, o almeno un po’ più realtà di come lo sono oggi, nella vita di ciascuno e di ciascuna e nella società tutta. Serve che le voci di dissenso rispetto a questi fenomeni si manifestino e che le alternative attraverso la società civile e la politica si realizzino, avanzino anziché arretrare.

 

Di tutto questo parleremo e faremo esperienza nel campo estivo che riunirà ragazzi e ragazze da tutta Italia e non solo, dal 16 al 20 luglio. Il campo si svolgerà come ogni anno a Boves, città insignita della Medaglia d’Oro al valor civile e al valor militare per i fatti avvenuti durante la Resistenza, città che ricorda con la sua storia l’importanza di non sottovalutare mai i passaggi graduali e i sintomi diffusi nella società che accompagnano anche in democrazia l’inizio di un periodo nero di violenza e autoritarismo

 

 

 

Nell’ambito del progetto “Goal in rete” con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai srnsi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117

 

 

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Assemblea socɜ di chiusura dell’anno sociale 2024/2025: una nuova Presidenza e un nuovo Consiglio Direttivo

Nel corso dell’ultima assemblea socɜ, tenutasi sabato 14 giugno 2025, è stata eletta la nuova Presidenza e il nuovo Consiglio Direttivo di Acmos. Un passaggio importante per la nostra associazione, che guarda al futuro con responsabilità e slancio.

Un sentito ringraziamento va a Diego Montemagno e Giulia Toffanin, che hanno guidato Acmos negli ultimi anni con dedizione e cura, nei rispettivi ruoli della presidenza. Grazie anche a Carlo Mustaro e Martina Fang Lu, che concludono il loro percorso nel Consiglio Direttivo, lasciando un contributo prezioso per il cammino collettivo dell’associazione.

La nuova Presidenza è oggi composta dalla Presidente Ramona Boglino; Chiara Andena nel ruolo di Vicepresidente e Direttrice; Martina Brignolo  in quanto Tesoriera dell’associazione; e Gabriele Gandolfo, Co-vicepresidente.

Il Consiglio Direttivo è ora composta da Roberto Abagnale, Debora Dellago, Chiara Sacchetto, Emma Fontanarosa, Piero Bellino e Carolina Pressi.

A tuttɜ l’augurio di buon lavoro e di riuscire a trovare nel noi quelle risposte complesse che i tempi di oggi richiedono con urgenza.

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InformaGiovani Diffuso a Torino: Z reticoli

Anche la nostra associazione partecipa all’InformaGiovani Diffuso a Torino, grazie al progetto Z reticoli!

Il progetto Z reticoli

Z reticoli è una delle sedi InformaGiovani Diffuso di Torino.

Si trova sul territorio delle Circoscrizioni 6 e 7 di Torino – che comprendono i quartieri Barriera di Milano, Falchera, Aurora, Vanchiglia e Vanchiglietta.

Con Z reticoli ARCI Torino vuole sperimentare un sistema diffuso e integrato di azioni per lə giovani che vivono questi quartieri.

Una rete di 20 associazioni, servizi, sportelli, attività rivolti allə under 35, per cercare insieme risposte a bisogni e desideri: orientamento e supporto per impostare una vita autonoma, autodeterminazione e consapevolezza dei propri diritti, protagonismo e cittadinanza attiva, socialità e partecipazione alla vita sociale e culturale del quartiere.

15 spazi sociali e culturali dove trovare sportelli di orientamento e consulenze su casa, lavoro, salute (fisica e mentale), formazione, incontri sulla mobilità internazionale, job cafè e percorsi per chi vuole entrare nelle professioni culturali, supporto nelle pratiche amministrative, una redazione di comunità, camminate esplorative nei quartieri.

Puoi trovare la descrizione completa di Z reticoli qui!

ACMOS e il progetto Z reticoli

Nell’ambito dell’InformaGiovani Diffuso, la nostra associazione si impegna contribuendo con ciò che meglio sa fare: lavorare con i giovani, nelle scuole, impegnandosi per diffondere questa iniziativa anche in un contesto scolastico, in un’ottica di dialogo e condivisione di possibilità per i giovani già esistenti e attive sul territorio.

Durante tutto l’anno sociale abitiamo e animiamo le scuole secondarie di secondo grado della nostra città, non solo proponendo percorsi e laboratori, ma anche e soprattutto attraverso l’animazione d’ambiente durante gli intervalli e i momenti di informalità: l’occasione perfetta per diffondere l’InformaGiovani Diffuso anche nell’ambito scolastico e fra i più giovani!

Abbiamo animato gli intervalli sul tema al Liceo Einstein, al Bodoni e allo Zerboni! Al Liceo Einstein, all’IIS Bodoni  e all’Istituto Beccari abbiamo svolto degli incontri aperti agli interessati e alle interessate, mentre all’IPSIA Dalmazio Birago abbiamo incontrato tutte le classi quinte per parlare di Z reticoli e dell’InformaGiovani Diffuso.

Anche il progetto Scu.Ter. contribuisce così al progetto Z reticoli, che si svolge proprio nel quartiere di Barriera di Milano e nelle zone che da sempre abitiamo come Acmos. In questo modo, studenti e studentesse possono accedere ad uno sportello InformaGiovani anche mentre sono a scuola!

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2 giugno: un momento per ribadire il proprio impegno

Il 2 giugno, mentre in tutto il Paese si celebrava la Repubblica, il nostro movimento si è ritrovato per un momento altrettanto importante: fare comunità, riconoscere il proprio impegno e scegliere come proseguire insieme.

Nella cornice accogliente di ARIA – Spazi ReAli, volontarɜ attivɜ nella nostra associazione si sono incontratɜ per concludere l’anno sociale, raccontare i percorsi di volontariato vissuti nei mesi passati e, soprattutto, confrontarsi su come ciascuno intende proseguire il proprio impegno il prossimo anno.

Un pomeriggio di ascolto e condivisione, ma anche di sguardo in avanti: un’occasione preziosa per riflettere sul senso profondo dell’essere parte di una comunità attiva, che sceglie ogni giorno la partecipazione, la cura dei territori e la responsabilità collettiva.

È stato il nostro modo per concludere la campagna per la cittadinanza “Non-violenza disarmante” che quest’anno ci ha portato a riflettere molto rispetto a come, a partire dalla pratica nonviolenta personale, si possa passare a servire la pratica non-violenta pubblica.

Il 2 giugno è, simbolicamente, la festa della Repubblica fondata sul lavoro e sulla sovranità popolare. In questo stesso giorno, abbiamo voluto ribadire che il volontariato è una forma concreta di cittadinanza attiva, un modo per tenere viva la democrazia con gesti quotidiani e collettivi.

Avviso n.2/2023

Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e s.m.i.

 

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Di nuovo! – il progetto per parlare di giustizia climatica e pratiche quotidiane in Barriera di Milano

Il progetto “Di Nuovo!”, realizzato in risposta al bando della Regione Piemonte sull’educazione alla cittadinanza globale, è stato un percorso ricco e stimolante che ci ha permesso di rafforzare il legame con le scuole e le realtà associative di Barriera di Milano, attive sul territorio nella promozione della giustizia climatica attraverso pratiche quotidiane di riutilizzo e attenzione ai consumi responsabili.

Al centro del progetto, una serie di laboratori nelle scuole del quartiere, co-progettati con i docenti, che si sono conclusi con un grande evento ai Giardini Saragat, in occasione della Festa dei Vicini. Una giornata animata da banchetti, workshop, musica e una merenda condivisa, pensata per il quartiere e costruita attorno a un’idea diversa di consumo, fondata sulle relazioni e sulla prossimità.

Tra i protagonisti dell’iniziativa, diverse realtà del territorio che hanno portato competenze, creatività e visione, come la Biblioteca civica Primo Levi, partner del progetto, che ha curato un suggestivo banchetto di libri al buio ispirato ai temi della giornata; la Sartoria Sociale del Gruppo Abele che ha ideato e realizzato, con materiali di recupero, zaini e portapenne distribuiti durante l’evento finale; Barone Ostu, artista e commerciante attivo nella promozione del vintage contro la fast fashion, ha accompagnato il percorso scolastico e partecipato all’evento conclusivo; Mercato Circolare, nell’ambito del progetto RivestiTO, ha proposto un workshop sull’economia circolare; mentre Baobab Couture ha portato in mostra le sue creazioni su misura, valorizzando l’interculturalità come elemento fondante della sua visione della moda.

Le attività hanno coinvolto attivamente studenti e studentesse dell’IIS Birago, del Liceo Einstein e dell’Istituto comprensivo Bobbio Novaro. In aula, si è approfondito il tema della crisi climatica e dell’economia circolare attraverso giochi di ruolo, discussioni, e riflessioni che hanno legato lo scenario globale alla quotidianità. Le classi hanno anche avuto l’opportunità di incontrare Barone Ostu e di vivere un’esperienza significativa in Casa Acmos, comunità abitativa giovanile dove si sperimenta ogni giorno un modello alternativo di consumo e si costruiscono relazioni solidali nel quartiere.

Percorsi come Di Nuovo! sono occasioni preziose per riflettere sul mondo che abitiamo, per mettere in discussione abitudini e modelli di consumo, e per scoprire stili di vita alternativi che esistono già e che possono diventare strumenti concreti di cambiamento.
Un cambiamento che, inizia proprio da qui: dalla scuola, dal quartiere, dalle relazioni.

 

Guarda tutte le foto della festa conclusiva!

 

 

Il progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Piemonte – Settore Relazioni Internazionali e Cooperazione, nell’ambito del Bando “Educazione alla Cittadinanza Globale per la sostenibilità e la solidarietà internazionale

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